Il «Calleri» dice no al riordino

Il «Calleri» dice no al riordino PACHINO - Il consiglio d'istituto del «Paolo Calleri» di Pachino si ribella al decreto di riordino delle istituzioni scolastiche proposto dall'assessore Mario Centorrino e si rivolge direttamente al ministero per bocciare senza appello la decisione che toglie l'autonomia all scuola professionale di Stato «condannandola» all'accorpamento probabilmente con il liceo scientifico «Michelangelo Bartolo». «Ci opponiamo al decreto - ha affermato il presidente del consiglio di istituto, Cesare Cataudella -, pur condividendo, in linea di massima, le esigenze che hanno portato al generale riassetto delle istituzioni scolastiche regionali. Il problema è che l'istituto Calleri non rientrava nei parametri di quelle scuole che andavano accorpate, essendo assolutamente autonomo con i suoi 866 iscritti. E invece una decisione scellerata e di cui non si comprendono i motivi di logica né l'utiltà, scorpora le sedi distaccate dell'istituto, assegnandole al liceo Archimede di Rosolini che nulla guadagna da questa assegnazione, e condannando senza appello l'istituto pachinese». A dire «no» alla perdita dell'autonomia dell'istituto agrario pachinese, ieri c'erano il preside Teo Bisonte, il suo vicario Nuccio Cicciarella, il consigliere provinciale Corrado Calvo e i rappresentanti di istituto degli studenti Ilaria Tropiano, Said Jamel e Palmina Spataro, oltre a Cataudella in qualità di presidente del consiglio d'istituto.

Ma a dichiararsi contrari a questo accorpamento, paradossalmente, sono gli stessi rosolinesi che si ritroverebbero con un polo scolastico troppo ampio da gestire con una coperta sempre più stretta: quella dei fondi a disposizione. «Stanno distruggendo una scuola che cresce sempre di più - ha affermato il preside Bisonte - e che quest'anno aggiungerà anche l'indirizzo sociosanitario ad altri due corsi molto legati al territorio quali l'agrario e l'alberghiero, e ciò solo per una questione campanilistica che non giova a nessuno. Autonomia per un istituto significa fondi e progetti, cioè offerta formativa. Lo smembramento del Calleri e l'accorpamento di alcuni corsi a Rosolini non comporta il trasferimento dei fondi, ma solo la perdita degli stessi». Duro con i politici è stato poi il vicepreside Nuccio Cicciarella che ha affermato: «Le elezioni sono come le cambiali, prima o poi scadono e vanno rinnovate. I pachinesi devono aprire bene gli occhi e le orecchie, poiché togliere l'autonomia di una scuola significa togliere una istituzione scolastica a una città».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 19-02-2012 - Categoria: Cronaca

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