Il boicottaggio del pomodorino scatena anche un "caso" politico

Il boicottaggio del pomodorino scatena anche un "caso" politico PACHINO - (Salvatore Moncada) Il caso ciliegino "Pachino" diventa anche politico. Dopo le esternazioni, parzialmente ritrattate, del presentatore e giornalista Alessandro Di Pietro che aveva parlato di infiltrazioni mafiose nella gestione della filiera dei pomodorini dai teleschermi della Rai, il mondo politico isolano ha fatto barricate in difesa del pregiato ortaggio. E questo al di là dei colori politici o degli schieramenti partitici. Oggi pomeriggio si tornerà a discutere sull'argomento e ci si schiererà, come è facile ipotizzare, ancora una volta al fianco dei produttori tessendone le le lodi e cantando la prelibatezza del "Pachino". Ma la riunione di oggi al Palmento Rudinì, voluta dal presidente della regione Raffaele Lombardo ed alla quale egli stesso parteciperà assieme ad una schiera di deputati e al suo assessore all'Agricoltura Elio D'Antrassi, è già diventata un caso politico. Gli esponenti siracusani dell'opposizione al governo regionale non sono stati invitati a partecipare. «Riteniamo che questa sia l'ennesima disattenzione, così come disattento è stato l'intero governo Lombardo di fronte alle dichiarazioni sul pomodorino che hanno messo a repentaglio un intero sistema economico»: così scrivono i deputati regionali Vincenzo Vinciullo del Pdl, Titti Bufardeci di Forza Del Sud e Pippo Gianni del Pid. Non essendo stati invitati oggi non saranno presenti. «A lanciare all'allarme sulla trasmissione - scrivono ancora i tre esponenti dell'opposizione al governo regionale - siamo stati noi mentre Lombardo dormiva sonni tranquilli.

La sua venuta a Pachino rischia di essere solo una foglia di fico che non può nascondere l'indifferenza che ha caratterizzato queste giornate da parte del governo». Ma a calcare ancora di più la mano è il parlamentare del Pdl Vincenzo Vinciullo. «L'ennesima caduta di stile di Lombardo – ha detto il deputato – Abbiamo capito qual'è la sua concezione di essere presidente: non della Regione Sicilia ma di un clan. Una caduta di stile ancor più grave dato che la riunione di oggi nasce da una mia interrogazione parlamentare. Continuerò a vigilare sull'azione disastrosa di questo governo regionale – ha concluso Vincenzo Vinciullo – i cui effetti nella provincia di Siracusa sono a dir poco nefasti». Mercoledì prossimo intanto è previsto in città l'arrivo del Ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan e del Ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Ancora una volta si discuterà del caso "pomodoro pachino".
Fonte: gazzettadelsud.it il 13-02-2011 - Categoria: Cronaca

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