I miei Malavoglia vivono di illusioni ma il finale lascia spazio alla speranza

I miei Malavoglia vivono di illusioni ma il finale lascia spazio alla speranza ROMA - (Mauretta Capuano) 'Ntoni Malavoglia è un ragazzo di 20 anni che scrive canzoni demenziali. Una è un brano rap composto con i proverbi del nonno che avrà successo e grazie al quale si potranno risollevare le sorti della famiglia di pescatori che vive nella casa che tutti chiamano del Nespolo. Nei "Malavoglia" di Pasquale Scimeca, in concorso il 3 settembre nella sezione "Orizzonti" alla 67. Mostra del cinema di Venezia, il regista siciliano rilegge il capolavoro di Giovanni Verga dal quale Luchino Visconti trasse un altro capolavoro, "La terra trema". Lo fa per raccontare la Sicilia e il Sud del mondo e «la condizione dei giovani di oggi che non hanno lavoro e prospettive, la disperazione mentale di chi non ha radici e identità e il proprio ruolo nel mondo» spiega Scimeca all'Ansa. «L'intreccio, la storia e il carattere dei personaggi e quel senso della metafora della tragicità dell'esistenza umana in cui sta la grandezza di Verga, sono – dice Scimeca – le cose più vicine al romanzo "I Malavoglia". Si allontana dal libro di Verga, che non si conclude in modo positivo, il finale che nel mio film lascia un minimo di speranza e in questo senso è più vicino a "La terra trema" di Visconti che finisce bene. Il confronto con Verga e Visconti mi ha condizionato prima di fare il film, nella decisione, poi no». Nel film di Scimeca ci sono tutte le problematiche del nostro tempo. «I ragazzi – spiega il regista – vivono con la grande illusione del Grande Fratello, di "Amici", di qualcosa, un colpo di fortuna, un passaggio in tv, che risolva all'improvviso tutti i loro drammi. 'Ntoni ha questa illusione, scrive canzoni demenziali che manda alle case discografiche. Una raccoglie i proverbi del nonno, che sono quelli di cui è disseminato il romanzo di Verga. Proverbi che contengono una saggezza antica ma che messi tutti insieme in un brano rap, che avrà successo, non significano nulla».

D'altra parte, sottolinea Scimeca, «tutte le canzoni del nostro tempo sono demenziali. Se senti quelle di Sanremo non sono migliori di quella di 'Ntoni nel mio film» che è musicata dal siciliano Alfio Antico, scoperto da Eugenio Bennato che ha lavorato con Tullio De Piscopo e Carmen Consoli. 'Ntoni è interpretato da Antonio Ciurca che abbiamo già visto nel "Rosso Malpelo" di Scimeca assieme a Omar Noto che questa volta è Alessi. «In "Rosso Malpelo" erano piccoli, qui sono cresciuti. In fondo tutti i personaggi di Verga si assomigliano, sono un unico personaggio sviluppato in tutti i modi e questo si può far vedere nei film. Il resto del cast sono pescatori, muratori, ragazzi al loro primo film. C'è poi un immigrato Alfio (Naceur Ben Hammouda). Per me è importante che un attore abbia una voce, un dialetto, una faccia, vicina alla realtà». C'è anche lo scrittore Vincenzo Consolo nella parte di se stesso. «Mi sono sempre chiesto perché Verga avesse chiamato Provvidenza una barca che affonda due volte. La risposta per me è una sorta di vena anti-romantica e anti-manzoniana. Mi sembrava che la figura più adatta a fare questa domanda nel film dovesse essere un grande scrittore del nostro tempo come Consolo. A Padron 'Ntoni, Consolo chiede perché la barca si chiami Provvidenza. "Perché è un nome di buon augurio" risponde Padron 'Ntoni». Come location, Scimeca ha scelto Portopalo, in provincia di Siracusa, perché «è la città più a sud d'Europa ed è la porta che si apre su un altro sud più disperato e affamato». Il film è stato selezionato anche al Toronto International Film Festival, che si svolgerà dal 9 al 19 settembre.
Fonte: gazzettadelsud.it il 24-08-2010 - Categoria: Cultura e spettacolo

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