«Gli operai dell’azienda lavorano senza sosta»

MARZAMEMI - Il piccolo borgo marinaro di Marzamemi è sempre nell'occhio del ciclone. Questa volta a destare scalpore sono i rifiuti che vengono abbandonati in ogni angolo del borgo che, però, è pieno di cassonetti. «Nella piccola frazione di Marzamemi ci sono 65 cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti solidi urbani, 6 per la raccolta del vetro, 10 per la plastica e 5 destinati alla raccolta di carta e cartone». Questo è quanto spiega, numeri alla mano, Orazio Di Blasi il responsabile della ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. «Nonostante l'alto numero dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti - continua Di Blasi - non riesco a capire perché questo modo di comportarsi. I cassonetti ci sono e gli operai dell'azienda li svuotano e puliscono la frazione tutti i giorni, anche durante i festivi, oltretutto noi ci facciamo carico di raccogliere i rifiuti ingombranti, come ad esempio elettrodomestici, che i cittadini non hanno modo di gettare».

Spesso nel borgo si possono trovare rifiuti in terra e cassonetti pieni anche di giorno. Per quest'ultimo problema esiste un ordinanza del comune di Pachino che prevede di gettare i rifiuti solo nella ore serali in modo da lasciare i vari rifiuti nel cassonetto solo poche ore. L'ordinanza però, come conferma Di Blasi, non viene rispettata da nessuno. «Non si può impedire di gettare una carta per terra ma, sarebbe giusto che tutti i residenti del borgo ed anche i cittadini di Pachino, si attenessero all'ordinanza comunale e depositassero i propri rifiuti nell'apposito contenitore solo nelle ore previste. Chi non si attiene all'ordinanza non fa un danno al comune o alla ditta ma, al proprio vicino che magari ha il cassonetto dell'immondizia proprio sotto la finestra ed è costretto ad inalare per ore odori poco gradevoli. Il problema dei rifiuti è un problema di cultura ed anche di rispetto delle norme che, purtroppo, fino ad oggi, non vengono rispettate da nessuno arrecando gravi danni sia all'ambiente che alla comunità».

Silvestra Sorbera
Fonte: LaSicilia.it il 10-02-2007 - Categoria: Cronaca

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