E’ grave la crisi nel settore agricolo

E’ grave la crisi nel settore agricolo PACHINO - Nuova crisi di mercato per l'economia agricola pachinese. I venti delle difficoltà economiche sono tornati a spirare con forza sull'imprenditoria agricola pachinese. Ad occuparsi del problema è stato un consiglio comunale informale appositamente convocato dal presidente del civico consesso Salvatore Blundo per affrontare la problematica. Sul banco degli imputati sono stati chiamati in causa dagli imprenditori agricoli gli istituti bancari, accusati spesso di esigere i pagamenti dei crediti vantati nei momenti di maggiore difficoltà. A dare una chiave di lettura economica della situazione agricola è stato il dott. Dongiovanni, direttore della BCC di Pachino, la Banca di Credito Cooperativo che costituisce la principale risorsa di finanziamento dell'economia pachinese. “Le banche a Pachino erogano crediti a vantaggio dell'economia locale per circa 135 milioni di euro -ha affermato Bongiovanni-. Un flusso di denaro che va ad inserirsi in una realtà dove il livello di indebitamento è piuttosto alto”. L'economia pachinese dunque continua ad essere finanziata in maniera piuttosto vigorosa dalle banche che però vengono accusate di non scommettere sulla realtà economica ed imprenditoriale locale. “Purtroppo anche la banca è un'azienda, -ha affermato in consiglio il direttore della Bcc-, con delle libertà, delle regole e dei vincoli da rispettare, anche perché gli istituti di credito amministrano denaro altrui che è il risparmio dei cittadini”.

Le banche dunque, oltre a foraggiare l'economia devono difendere il risparmio, ed è per questo che il finanziamento delle imprese non può avvenire a pioggia. Secondo Dongiovanni inoltre uno dei motivi della crisi economica che Pachino attraversa è causato proprio da una immissione eccessiva di denaro nel circuito economico, dovuta anche a fattori concorrenziali. “Le banche hanno concesso troppo credito consentendo una crescita dell'indebitamento, -ha affermato il direttore Bongiovanni- e favorendo una crescita distorta”. I motivi di ciò andrebbero ricercati nella competitività anomala tra gli stessi istituti bancari che sulla piazza di Pachino hanno aperto filiali e cercato di ritagliarsi la loro fetta di clientela. “Ciò ha limitato la selezione delle imprese da finanziare -ha confermato l'esponente della BCC- non tenendo in debito conto la selezione per capacità e competitività. La conseguenza dettata dalle leggi economiche ha poi portato al fatto che le aziende meno capaci e meno solide sono sul punto del tracollo. In passato infatti, -ha continuato Bongiovanni- il rischio di insolvibilità era minore perché le aziende erano piccole ed a conduzione familiare. Nella crescita però, alcuni imprenditori hanno rischiato troppo. Per risolvere questa situazione creatasi a Pachino, non ci sono ricette preconfezionate, ma solo la necessità che ciascuno faccia bene il proprio lavoro”.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 28-12-2006 - Categoria: Economia

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Il compito della politica

Citazione;

"Bisogna pensare sempre all'indomani"

Salvatore Spinello, Pastore... mio padre...


l'esposizione semplice e chiara del direttore della banca cooperativa di Pachino, l'amico Corrado Bongiovanni, persona di alta serietà e competenza, facilità il compito per capire la situazione economica locale.

La concorrenza fra le banche ha allargato l'immissione di denaro nel circuito economico locale concedendo mutui sulla scia dell' euforico trend positivo del prodotto Pachino, senza verificare adeguatamente la consistenza manageriale e guardando solo egoisticamente alla consistenza patrimoniale delle perone fisiche a cui venivano erogati i mutui.

E' bastata una crisi internazionale sul prezzo delle materie prime quali il greggio che in pochi mesi ha registrato un aumento consistente che ha messo in crisi non solo i produttori pachinesi ma praticamente molti cittadini italiani ed europei.

La guerra portata inopinatamente in Iraq, sommata alla concorrenza sulla produzione di fascia e target del prodotto tipicamente pachinese,con in testa il cilegino, che conseguenzialmente ha avuto una contrazione sul prezzo dei prodotto che si colloca in fascia alta che in pochi mesi ha messo molte aziende nella condizione di non potere fare fronte alle rate di mutui contratti con le banche.

Un classico si potrebbe dire in termini economici che puntualmente si è verificato lasciando vistose tracce di una difficoltà che sulla scia delle elezioni regionali ha visto un consistente movimento di aziende e persone che hanno voluto manifestare il proprio disagio.

vedi foto manifestazione: mnb link

http://www.marzamemibynight.com/foto/ManifestazioneAgricoltori/index.htm

Certamente giocano, come dice Biongiovanni, fattori di capacità e di managerialità del sapere fare azienda ed impresa... che tuttavia in presenza di una espansione della produzione e dell' affermazione nei mercati ha fatto si che si allargasse la concessione di mutui a chiunque lo avesse richiesto...

Ma nel frattempo mi chiedo se all' euforia imprenditorale di cittadini magari dedicati ad altre professioni e mestieri che hanno visto nell'agricoltura serricola una buona strada di riconversione di molte professioni, c'è stata, nel frattempo quella serietà imprenditoriale nell'arte della valutazione del rischio di concessione da parte della impresa bancaria sulla concessione di mutui di cui storicamente è depositaria. e che se la stessa abbia valutato tutti i fattori di cui sono esperti o che altresi si siano lasciati trascinare nella concorrenza bancaria tout court scaricando i rischi solo sui soggetti contraenti i mutui.

Perchè appare evidente che se c'è stata una incapacità di valutazione del singolo produttore la stessa valutazione non può sfuggire a chi concede il mutuo.

Se la concessione sia stata fatta basandosi sulla consistenza patrimoniale dei singoli mutui concessi.

Poichè credo che oggi alla luce dei fatti e fattori che emergono una banca che ha una certa serietà non abbia agito, allentando le redini ai controlli, e affidandosi non ad una valutazione complessiva del mutuo erogato accertandosi solo di garantire il ritorno proprio senza valutare adeguatamente il rischio a cui si esponevano le persone a cui questi mutui venivanno concessi.

Dunque potrebbe configuarsi una azione di irresponsabilità del sistema bancario nel suo complesso che è venuto meno ai principi etici e morali con i quali si guida una impresa come può essere una banca.

E se nella fattispecie non si possa configurare una azione, mi sfugge il termine che definisce un cartello di banche, che traduco impropriamente in una azione usuraia degli stessi istituti di credito nei confronti dell'intera economia locale...

Mi rendo conto che è pesante quanto ho scritto, ma è quello che penso...montalbamanente...

Anche perche stante alla solo duduzioni che ne da il Direttore qui ci troveremmo di fronte ad una massa imprenditoriale fatta d'incapaci...

Siccome questa è una cosa non vera....

Ecco dunque che alla luce di queste valutazioni e dell' evidente difficolta non di pochi singoli ma di di ampi settori della economia e della imprenditoria locale, occorre che la politica faccia la sua parte...

Ad iniziare dal Presidente della Regione siciliana che non può venire a Pachino solo per prendersi i voti...

Oggi è il tempo che la politica, nel suo complesso, senza distinzione partitica e di schieramento di mettano attorno ad un tavolo per capire come potere aiutare in questa difficile situazione economica che si vive a Pachino... Ma credo anche in altre parti della regione...

Un tavolo che vede sopratutto la regia nazionale del ministro dell'agricoltura che in concorrenza con la regione siciliana, il sistema bancario e le istituzioni locali, per le specifiche competenze, per vedere quali azioni concrete possano essere messe in atto per potere salvare migliaia di imprenditori agricoli...dal tracollo definitivo...

Ad iniziare dalla rimodulazione dei mutui e una dilazione dei tempi di concessione degli stessi...

Potrebbe essere una prima soluzione...


Riusciranno i nostri eroici politici a sintetizzare, senza dividersi in inutili polemiche, questo obiettivo?

Francamente me lo auguro...

Cordiali saluti, Spiros


ps

Non sono riuscito a trovare il video della manifestazione...

Ben 180 cause civili promosse dall'Aduc contro le banche per tutelare gli utenti


Sono 180 le cause civili, per un valore circa di 2.000.000 di euro, pendenti davanti al Tribunale di Siracusa promosse da associati Aduc, contro le banche. Somme richieste giudizialmente agli istituti di credito perché non dovute , principalmente per usura e anatocismo (capitalizzazione trimestrale degli interessi - cioè non è il danaro che viene remunerato ma gli interessi che a loro volta producono altri interessi senza che vi sia in concreto nessuna prestazione dell'istituto di credito). Sono questi i risultati più significativi dell'Aduc Funzione Sociale onlus, l'associazione senza fini di lucro, che si occupa della tutela del consumatore/utente della generalità dei servizi bancari e finanziari. L'associazione tutela i diritti del cosiddetto "contraente debole", laddove si riscontrino comportamenti illegittimi e, talvolta, vessatori, da parte dall'ente creditizio ai danni dell'utente. «Da circa 15 mesi – spiega il responsabile regionale dell'Aduc Paolo Pagliaro –, attraverso una modifica statutaria, l'associazione ha allargato lo spettro di intervento anche in altri campi quali la protezione contro i rischi per la salute e la sicurezza del consumatore e dell'ambiente». Di fronte a vere e proprie "responsabilità oggettive" dell'ente creditizio, l'Aduc interviene con efficacia preventiva ovvero repressiva, anche al fine di evitare o, quantomeno, limitare il fenomeno dell'usura alla quale ricorrono tutti coloro ai quali viene negato l'accesso al credito e, "disperati" ed intimoriti dal rischio di subire possibili azioni esecutive, cadono nelle mani degli usurai.
l. v.
http://www.lasicilia.it/giornale/3012/SR3012/SR/SR04/02.html