Decreto Salva Italia - Accreditati sul conti del comune 5 milioni 250 mila euro

Decreto Salva Italia - Accreditati sul conti del comune 5 milioni 250 mila euro PACHINO - Sono stati accreditati sul conti del comune 5 milioni 250 mila euro circa frutto del mutuo con la cassa depositi e prestiti.
La liquidità al Comune è arrivata grazie all'approvazione del cosiddetto «Decreto Salva Italia» che consente alle pubbliche amministrazioni morose di spalmare i propri debiti in un arco di tempo lungo un trentennio.

I Comuni come Pachino hanno ottenuto dunque un mutuo pari alla stima ed alla valutazione del debito con imprese e fornitori che potranno essere pagati immediatamente. «Oggi è arrivata la prima parte del mutuo per oltre cinque milioni di euro - ha affermato il sindaco Paolo Bonaiuto -. Si tratta della metà della somma accordata al comune di Pachino. L'altra metà di identico importo sarà versata nelle casse comunali nel febbraio del 2014. «Con queste somme, com'è ovvio, cominceremo a pagare le decine di imprese ed i fornitori di servizi che hanno lavorato per il comune di Pachino e non sono ancora stati pagati. In questo modo immetteremo denaro liquido nell'economia locale, visto che la maggior parte dei nostri creditori sono costituiti da imprese pachinesi.

«Credo che questo costituisca ossigeno vitale per la città che per troppo tempo è stata chiamata a tirare la cinghia ed a stringere i denti». I 5 milioni di euro consentiranno in primo luogo di poter pagare gli stipendi ai dipendenti municipali che, nonostante le intese raggiunte e le promesse ricevute, non hanno ancora ricevuto gli emolumenti arretrati. Il pagamento delle aziende inoltre ridarà credito al comune di Pachino che ormai stentava anche a trovare ditte ed imprese disponibili a rendere i servizi richiesti.

La maggior parte degli imprenditori infatti, sapendo di dovere attendere anche anni prima di ricevere il pagamento per i servizi prestati o i materiali forniti, si rifiutava di rispondere alle chiamate della casa municipale. Peraltro, di recente, molti creditori, pur di ottenere il pagamento delle loro spettanze arretrate, avevano scelto la via giudiziaria promuovendo ricorso per decreto ingiuntivo nei confronti del Comune ed arrivando persino a giudizi di ottemperanza davanti al Tar di Catania per far nominare dei commissari che, sostituendosi all'Amministrazione, provvedevano a raschiare il barile ed a pagare con la scarsa liquidità comunale, i debiti riconosciuti giudizialmente.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 02-06-2013 - Categoria: Politica

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