Bonaiuto: Gli ex contrattisti saranno riportati a 36 ore settimanali quando vi saranno i fondi

Bonaiuto: Gli ex contrattisti saranno riportati a 36 ore settimanali quando vi saranno i fondi PACHINO - «I dipendenti ex contrattisti saranno riportati a 36 ore settimanali lavorative non appena le risorse economiche comunali lo consentiranno». È quanto affermato dal sindaco Paolo Bonaiuto che è intervenuto a stemperare i malcontenti ed i timori espressi nei giorni scorsi in ordine alla riduzione dell'orario di lavoro. «In primo luogo, -ha affermato Bonaiuto- è bene precisare che non c'è stata una riduzione dell'orario di lavoro, dato che per questi dipendenti, passati da qualche mese da lavoratori a tempo determinato a lavoratori a tempo indeterminato, il contratto prevede solo 18 ore lavorative. L'incremento dell'orario di lavoro fino ad oggi è avvenuto solo ed esclusivamente sulla base della precisa volontà dell'amministrazione comunale di raddoppiare con fondi comunali, l'attività di questi dipendenti. Al momento però, mancano le risorse per proseguire su questa via».

Bonaiuto fa riferimento ai ritardi con cui la regione ha trasferito i fondi spettanti agli enti locali, mancati trasferimenti che hanno determinato anche dei ritardi notevoli nel pagamento degli stipendi ai dipendenti di ruolo, e fa riferimento anche alle difficoltà di cassa che al momento mettono a dura prova le asfittiche risorse economiche della città.
«Nonostante tutto, -ha continuato il sindaco Bonaiuto- è ferma intenzione di questa amministrazione, ripristinare prima possibile il raddoppio dell'orario di lavoro dei dipendenti ex contrattisti, e ciò accadrà non appena la situazione lo consentirà. Questo significa che, non appena saranno fatte le variazioni di bilancio che serviranno a rimpinguare i capitoli di spesa, tutto potrà tornare alla normalità. Tuttavia, -ha continuato Paolo Bonaiuto- il consiglio comunale paralizzato e che non viene neppure convocato, non consente, in questo momento di procedere a queste variazioni». Per il primo cittadino, dunque, le responsabilità vanno addossate al civico consesso la cui convocazione da tempo sarebbe stata richiesta senza esito. Il problema sembra legato ad una questione ormai annosa: gli uffici trasmettono alla presidenza del consiglio gli atti in copia in modo da soddisfare la richiesta del presidente che ha fissato il suo domicilio in un luogo esterno alla casa municipale, mentre per gli originali della documentazione, ci sarebbe la necessità di trattenerli all'interno del municipio. Il presidente del consiglio, invece, più volte ha ribadito che il civico consesso sarà riunito solo quando gli incartamenti arriveranno in originale e non già in copia.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 07-09-2011 - Categoria: Politica

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