Aree Sic, presto gli ispettori

PACHINO - Saranno degli ispettori del ministero dell'ambiente a decidere le sorti del territorio pachinese ed in particolare delle riserve Pantani della Sicilia sud orientale e delle zone Sic e Zps. A rendere nota la visita degli ispettori è stato l'on. Pippo Gennuso che nei giorni scorsi è stato impegnato insieme all'assessore regionale al territorio ed ambiente Rossana Interlandi in una missione romana. “Con l'assessore Interlandi, -ha dichiarato Gennuso- abbiamo presentato il problema direttamente al Ministero dell'Ambiente. Al nostro interessamento diretto seguirà una dettagliata relazione che l'assessore regionale produrrà ai funzionari del ministero rappresentando la situazione reale dei terreni che ricadono nelle aree protette. Ciò sarà l'anticamera della visita di due ispettori che da Roma si recheranno sul posto e cioè a Pachino per verificare direttamente se e quali territori dovranno essere ricompresi nelle aree a protezione speciale e nei siti di interesse comunitario. Come si vede, -ha concluso Gennuso- l'interesse per la questione è massimo e si sta facendo il possibile per scongiurare degli errori che sono stati commessi”. Intanto le organizzazioni venatorie hanno dato incarico ad uno studio legale di proporre ricorso al Tar contro il decreto che vincola le zone Sic e Zps. Il ricorso, quello che tra qualche giorno sarà presentato al Tar, è dettato anche dalle preoccupazioni di possibili spossessamenti di terreni anche se l'assessore ha già rassicurato in merito a ciò.

La normativa su cui la Regione ha inviato ai comuni le lettere che rendono noto l'interesse all'acquisto di terreni ricadenti in riserve e zone Sic e Zps sarebbe infatti la stessa che potrebbe essere invocata per possibili espropri. Da qui, oltre che per le limitazioni alle attività venatorie, le motivazioni che hanno spinto l'Anlc di Pachino a rivolgersi ad un legale. Nulla di fatto invece da parte del comune che non ha ancora conferito alcun incarico al legale della casa municipale per proporre il ricorso. Nel mondo dell'agricoltura invece si discute ancora sull'opportunità di adire le vie legali. Secondo alcuni operatori economici ed alcuni tecnici infatti, andrebbe fatto tesoro del suggerimento dell'assessore regionale di valorizzare e sfruttare a fini commerciali i prodotti coltivati all'interno di aree protette. Le zone Sic e Zps dunque, nonostante un vincolo permanente sul territorio, potrebbero rivelarsi un vantaggio per l'agricoltura. Una tesi questa, supportata dalla possibilità che l'assessorato regionale all'agricoltura rediga un regolamento delle zone Sic e Zps tale da fare rientrare la serricoltura come attività agricola tradizionale perché preesistente all'assegnazione dei vincoli sulle parti di territorio. A ciò andrebbe ad aggiungersi la promessa fatta dall'assessore Interlandi di risolvere le pastoie burocratiche delle valutazioni di impatto ambientale che di fatto stanno bloccando l'erogazione dei contributi riconosciuti a quegli imprenditori che hanno realizzato progetti di ampliamento delle loro imprese agricole.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 19-10-2006 - Categoria: Cronaca

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UNA LETTERA AL DEPUTATO EUROPEO CLAUDIO FAVA

Ho inviato questa e.mail al Deputatto Europeo Claudio Fava per interessarlo alla questione delle istituzione dell zone di interesse comunitario....

Se sono rose fioriranno.....


Egregio Onorevole Claudio Fava, le scrivo in riferimento alle zone Sic e Zps nella Sicilia sud orientale.( Comuni di Pachino di Portopalo Capo Passero, di Ispica e di Noto). Sarebbe molto gradito un suo intervento nelle sedi proprie a livello comunitario e presso il ministero dell'ambiente del governo italiano, al fine di avere una corretta informazione sulle opportunità delle istituzioni di codeste aree protette...

La ringrazio per quello che potrà fare in merito a questa delicata questione che riguarda un delicatissimo territorio che nel corso degli ultimi tre lustri ha subito importanti modificazioni antropiche dovute in massima parte alla emergente agricoltura locale che si è basata molto sulla costruzione di serre.

Le ricordo che questa zona ,cuspide della Sicilia sud orientale, anticamente denominata Promontorio di Pachino ha ottenuto l'ipg per l'acclarato prodotto Ciliegino.

Le allego link del sito www.pachinoglobale.com al cui interno potrà trovare tutta la documentazione e discussione e dibattito che riguarda questa delicata questione.

Certo di una suo interessamento per questa questione che tiene in ansia molti agricoltori di questa realtà locale che sono in balia di una scarsa informazione locale e la pervicace azione di propaganda politica profusa a piene mani dai corrispondenti locali de "La Sicilia".

E di politici che fanno riferimento al centro destra che millantando un interessamento al caso di fatto tendono a dare una botta finale a questa delicatissimo territorio.

Sarebbe gradito un suo intervento e un suo importante interessamento anche in considerazione della discussione che riguarda a livello comunitario la uniformazione della produzione del pomodoro.

http://xoomer.alice..it/spinello/pachino.htm/

PS
sono amico personale di Salvatore Calleri della fondazione Caponnetto
In occasione di una titolazione di un giardino pubblico di Firenze alla memoria del noto magistrato
ho realizzato questo piccolo sito come omaggio personale ad un siciliano giusto...
http://xoomer.alice.it/spinello/caponnetto/

Cordialissimi saluti,
Arch Rosario Spinello Firenze
Per la seconda volta in pochi giorni mi trovo a dover rispondere all'architetto Spinello che anche questa volta dice cose non vere, scegliendo di attaccare a testa bassa i "corrispondenti locali" del quotidiano La Sicilia. In questa occasione, riferendosi alla questione aree Sic-Zps, Rosario Spinello fa riferimento (inserendo addirittura questa sparata in una lettera ad un europarlamentare) a dei giornalisti, rei, a suo dire, di "scarsa informazione locale e pervicace azione di propaganda politica profusa a piene mani". L'affermazione di Spinello la rispediamo, semplicemente e totalmente, al mittente. Premetto che, per quanto mi riguarda, ho scritto poche volte della questione sic-zps a Pachino essendo la tematica ben seguita dal mio collega Salvo Marziano. Architetto: si tratta di pezzi di cronaca, non di editoriali. E la differenza non è da poco. Gli articoli pubblicati nella cronaca di Pachino del quotidiano catanese si rifanno a riunioni sull'argomento, a consigli comunali informali, a vertici con l'assessore regionale. Nè più nè meno di ciò che ha scritto il Giornale di Sicilia sul medesimo argomento (solo che tu quei pezzi non li leggi, tranne quando non vengono postati su MBN). Allora mi chiedo: perchè questo attacco ingiustificato ed immeritato nei nostri confronti? Sparare sul quotidiano La Sicilia (e su tutti i suoi giornalisti) pare essere diventato uno sport molto praticato su internet. Consentimi di dirti, caro Rosario, che ti stai sbagliando quando affermi che siamo artefici di "scarsa informazione e di pervicace azione di propaganda politica profusa a piene mani". Permettimi di aggiungere che sei del tutto "fuori linea". E non parlo della mancanza di rispetto verso la nostra professionalità giornalistica (può anche essere un dato soggettivo, infatti) ma del fatto che il tuo rilievo è semplicemente infondato. Non so, e non intendo sapere, il perchè di queste sparate contro i corrispondenti locali de La Sicilia. Dico solo che non c'è da parte nostra alcun intento propagandistico, "nè a piene nè a mezze mani". Aggiungo, inoltre, di essere uno che accetta le critiche (e sono certo che anche il mio collega Marziano è del mio stesso parere) ma quando sono fondate e costruttive, non quando si trasformano in dileggio ed offesa, senza alcuni riscontro oggettivo. Ripeto: su questo argomento sono stati scritti solo dei pezzi di cronaca. Spiegami dove sta la propaganda. Saluti. ST (p.s. Non intendo più disturbare i navigatori di questo portale. Mi auguro di non dover registrare attacchi al limite della calunnia)