«A Pachino no ai parchi eolici»

«A Pachino no ai parchi eolici» PACHINO - «No ai parchi eolici nel territorio di Pachino». Parole di Fabio Granata. Il deputato del Pdl si è detto contrario a questa ipotesi attraverso il suo sito web ufficiale. «Qualsiasi decisione che dovesse maturare, da parte dei Comuni di Pachino ed Avola, in ordine all'approvazione dei progetti per la realizzazione di nuovi parchi eolici nel SudEst, mi vedrà fieramente contrario e pronto a sposare la netta protesta già annunciata dal sindaco di Noto». A condividere questa posizione giunge anche Emanuele Rotta, esponente del Pdl pachinese, che afferma: «Condivido e sostengo con forza la scelta di Granata contro la paventata ipotesi della realizzazione di insediamenti eolici nel tenere di Pachino ed Avola. Tale nefasta scelta si ripercuoterebbe, con grave nocumento, sull'intero distretto del Sud-Est. Evidentemente, alcuni Amministratori, dalle idee poco chiare, confondono questo territorio, dove insiste la più grande stratificazione culturale, con la Cornovaglia. Gli attuali amministratori, forse obnubilati, non ricordano che da alcuni anni a questa parte, grazie alla ritrovata consapevolezza culturale di certa classe dirigente, e' stato avviato un qualificato processo di tutela del territorio, teso non a mummificare ma a creare, attraverso la salvaguardia e la valorizzazione delle innumerevoli risorse, un sistema virtuoso la cui finalità è lo sviluppo economico attraverso il turismo».

Contrario anche il Pd di Pachino che boccia il sindaco Bonaiuto in turismo. «Ritornano le pale eoliche. Puntuali come le specie migratorie, - si legge nel comunicato stampa del Pd pachinese - come se volassero anch'esse, ce le ritroviamo come le altre volte a minacciare il nostro territorio. Già durante l'amministrazione Barone venne fuori l'idea che Pachino si potesse riempire di ventilatori giganti. Fu bocciata dal consiglio comunale di allora, dove sedevano alcuni degli attuali consiglieri di maggioranza. Poi venne riproposta, tale idea, anche durante l'amministrazione Campisi. Anche in quel caso i consiglieri dissero di no, pur con sospette defezioni. Adesso siamo alla terza prova. In questo caso, la delibera cita anche un presunto studio universitario, senza che ci sia dato conoscere i criteri dello studio e i giudizi espressi. Come in altre occasioni, la giunta prende decisioni, importanti e fondamentali per l'intero comune, senza un minimo di dibattito, non solo con le opposizioni e la città, ma neanche con i propri consiglieri di maggioranza, fino ad oggi tenuti all'oscuro. L'amministrazione potrebbe farci sapere perché dice di si a questo progetto. Quali sono i vantaggi per il paese e chi ne beneficerebbe».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 27-01-2010 - Categoria: Ambiente

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